June 12, 2017
Gli
Uffizi a Firenze, il Cenacolo a Milano, il Museo Egizio a Torino o
quelli Vaticani a Roma solo per citarne alcuni tra i più famosi e
invidiati nel mondo.
Ma
siccome Vintag non ama "i luoghi affollati" oggi cari Vintagisti vi
segnaliamo un museo molto meno famoso ma davvero da non perdere perchè
oltre ad essere ricco di sensazioni e odori Vintage è anche
straordinariamente divertente.
Parliamo
dello Spazio Tilt, un museo (o un archivio se preferite) dove sono
raccolti un'infinità di apparecchi a moneta dal 1830 ad oggi: flipper,
videogiochi e divertimenti meccanici capaci di suscitare ricordi ed
emozioni a chi è attorno agli 'anta' e fare divertire i più piccoli
perchè non solo è d'obbligo vedere e toccare la collezione ma è
possibile - e vi invitiamo a farlo - giocarci.
Avete mai giocato a flipper cari Vintagisti? Ve li ricordate?
Il
flipper di solito era nei bar, spesso di fianco al frigo dei gelati e
al juke box; si tirava la molla per lanciare le palline, si usavano le
mani per muovere le alette respingenti (che si chiamavano 'flipper' per
l'appunto) e si mollava qualche botta con i pugni unita a ritmati
movimenti pelvici per provocare suoni e luci che aumentavano il
punteggio. Che spettacolo.
Arrivato
in Italia negli anni Cinquanta, il flipper diventa il simbolo di
un’intera epoca. Erano gli anni del bar come luogo di ritrovo, del
juke-box (arrivato negli stessi anni): ogni locale ne aveva uno. Nel
1965 viene vietato perché considerato un gioco d’azzardo, ma basta
cambiargli il nome in ‘nuovo biliardino elettrico’ per farlo tornare in
auge.
Poi
negli anni 80 il declino con l'arrivo dei videogiochi, seguiti dieci
anni dopo dalla Playstation e, colpo da ko, nel Duemila quando nelle
case entra l'Adsl.
Ma
per fortuna Federico Croci, un bolognese paziente e appassionato, negli
anni raccoglie, cataloga, compra, sistema e infine decide di fondare
prima un'associazione dal nome simbolico Tilt (ricordate quando il
flipper andava in stallo?) e poi un museo di apparecchi automatici a
moneta: oltre 400 flipper (il più vintage è del 1931), 55 videogiochi (a
partire dal 1971), più di 40 altri giochi (prototipi realizzati a mano e
mai costruiti in scala industriale ma anche calciobalilla degli anni
40/50), 24 Juke-Box coloratissimi e un'infinità di libri, pubblicazioni,
cataloghi espositivi, riviste di settore, poster, gadget, memorabilia
ed oggettistica promozionale e pubblicitaria. Ottanta anni di storia pop
recente dentro cui immergersi e tornare indietro con i ricordi e,
ahinoi con gli anni..
Il
museo si trova a Bologna (dove si erano concentrate le aziende del
settore in Italia) vicino alla Fiera (mail:staff@tilt.it, Fb
@spaziotilt)
photo credit:
Elvis play pinball: fineartamerica.com
altre foto: musedodelflipper.it